Cose | Incontri | Luoghi | Narrazioni | Riflessioni

Nativa, il bio è logico.

lunedì 26 marzo 2018

Questa storia l’ ho capita alla fine, quando Chiara mi ha accompagnato fuori a vedere i  campi , le sue serre e la sua gatta nella luce silenziosa del tramonto.
Ma io ve la racconto dall’inizio.

Circa 25 anni fa Chiara ed Emma amiche da tempo , cresciute col seme del servizio ben radicato nel cuore e nella mente, decidono che i loro studi, in chimica e tecnologia alimentare, potevano trovare in questa dimensione di dono e attenzione un ulteriore motivazione. Così fresche di laurea e di matrimonio affittano il primo campo e cominciano a coltivarlo e depurarlo in modo da renderlo compatibile con l’agricoltura biologica. Il primo vecchio trattore sbuffava tra le zolle pesanti ma c’era  il sapore di un’avventura entusiasmante e coraggiosa, perchè le difficoltà e i dubbi erano chiari da subito.
Ma ci credevano. E avevano ragione.

Avviata la coltivazione la scelta seguente è stato quella di coinvolgere tra i lavoranti persone che per varie motivi e garbugli della vita si trovavano in difficoltà, ma avevano il desiderio di rendersi utili e avere un lavoro che desse dignità ai loro giorni.

Da allora Chiara ed Alberto, Emma ed Andrea hanno mantenuto il loro proposito e, nonostante  le difficoltà, i cambiamenti, le delusioni e i successi , hanno continuato, nel coltivare bio,  a sostenere e aiutare,  scegliendo sempre la strada della coerenza.

Vado a trovare Chiara nel loro negozio a Casaltone di Sorbolo, un pugno di case verso la bassa parmense . Ci sono stata anni fa e percorrendo la provinciale mi chiedo se ricorderò dov’era… magari è cambiato il paese…io ci passo poco da queste parti…anzi temo di aver oltrepassato il bivio perchè lo ricordavo più vicino…certo che bravi: tutti i giorni per portare la numerosa prole a scuola o per fare i numerosi mercati e consegne in città ne fanno di strada !! Ma ecco l’ incrocio con le ferrovia: un binario a scartamento ridotto che ancora costeggia la strada e affianca i campi. Mi inoltro e noto che è tutto immobile nel tempo, ritrovo i riferimenti come ci fossi stata ieri. Il negozio è chiuso, lo apre per me. La luce di un tardo pomeriggio pre-primaverile illumina di sbieco gli scaffali e le casse di frutta e verdure che,ben ordinate, aspettano di essere sistemate al fresco . Mi piace entrare nei negozi quando sono chiusi : tutto sembra piu sincero , i prodotti e gli scaffali senza le luci abbaglianti dei neon possono mostrare rilassati le loro etichette, senza stare tutti belli e impettiti per farsi comprare. Chiara mi racconta mentre, con movimenti calmi ed esperti,  solleva e sistema casse pesanti, senza spaccarsi la schiena, senza riempirsi le mani di schegge di legno, senza correre e sopratutto senza mai smettere di sorridere. Anche quando mi confida che è faticoso, che a volte non si è capiti, che i clienti sono spesso solo esigenti,che sebbene accettino di acquistare al mercato la fretta e l’impazienza prevalgono sulla comprensione.


Ma Chiara sorride, ne soffre ma sorride, prende atto e persevera coi suoi amici e colleghi in questo bellissimo progetto . Intanto che mi parla osservo i prodotti : non hanno la patina lucida e le forme perfette ma sono belli , sani, turgidi, profumati…come i bambini che giocano in cortile con le ginocchia sporche e le guance rosse. Le fave in baccello! secoli che non le vedevo… Il sedano rapa! e che sapore ha? I cavolini di Bruxelles! teneri, chiari naturalmente irregolari…Le patate dolci , i carciofi…si lo so forse si trova tutto al supermercato ma acquistare da Nativa significa che Chiara e tutti gli altri hanno patito freddo e caldo, fango e secco, timori e successi per qualcosa che è molto di più che un sano apporto di vitamine! Osservo gli scaffali e noto che anche i prodotti confezionati non sono solo , ovviamente , biologici ma sono anche frutto di una ricerca e di una scelta fatta per sostenere chi,come loro, lavora per un prodotto sano , buono, bello, che fa star bene anche chi lo coltiva. Ogni etichetta svela vite e scelte impegnative, magari drastiche ma che hanno fatto bene a Madre Terra e quindi a noi.
Mentre Chiara mi parla spostando la merce ascolto, ammiro la sua (e loro) serena tenacia, e imparo dall’ umiltà di correggersi imparando dagli sbagli . Mi chiedo cosa scriverò perché in quel momento mi sembra tutto un po’ fragile e in pericolo . Poi , avendo sistemato anche il trans pallet (roba da uomini per me, ma lei lo maneggia con la stessa cura con cui avrà portato il passeggino)  mi dice “Vieni che ti faccio vedere fuori, le serre. “

Il porticato è in parte schermato e protetto da un telo di plastica, le bici dei ragazzi risuonano ancora di risate e libertà e io col mio giaccone pesante sento l’aria fresca e pungente della sera mentre lei col suo micro pile non accenna nemmeno a un brividino.
E poi i campi e la luce.
E qui capisco.
Capisco quanto possa essere bello non avere disagio a camminare nella terra liberi dal pensare che sporca le scarpe. Capisco quanto possa essere  bello saper riconoscere le piantine che erano un semino sotto terra. Capisco quanto stia bene la gatta che sbuca dalla siepe, si fa fare due carezze e poi continua col suo fare felino a procurarsi la cena. Capisco che respirare e lavorare fuori possa essere davvero faticoso, perchè ai campi non puoi chiedere  le ferie e il meteo ti tiene col fiato sospeso,  ma che possa essere anche gratificante quando ti ripaga con abbondanza di raccolto e un cielo come stasera. E capisco anche che le persone che lavorano qui con percorsi tortuosi alle spalle possano finalmente trovare sollievo e dignità: la Natura non giudica , se la curi ti ripaga, se la ami ti nutre, e se rimbocchi le maniche ti cura anche le ferite.

Capisco infine che tutti a Nativa sono piccoli eroi , perché i valori e gli ideali che li guidano con coerenza avranno anche le mani screpolate e segnate dalla terra ma gli animi quelli no, quelli risplendono.
E sorridono .
Sempre!

P.S : Se avete voglia di mangiare bene facendo del bene sappiate che hanno un negozio a Casaltone di Sorbolo, che fanno mercati a Parma e Fidenza e organizzano pure la consegna di cassette di frutta e verdura che si possono ordinare direttamente iscrivendosi al loro sito. Tutte queste importanti informazioni tecniche le trovate sul loro bel sito  “Nativacoop.it”.

Grazie a chi li seguirà e a loro che rendono la Terra un posto migliore!

  1. Bello Begno!! Ti farò conoscere la volontaria di Filos che fa il corso di cucito alla Cate alla fattoria di vigheffio e che ha conosciuto in ospedale…è un’ex infermiera che da un po’ ha cambiato vita…
    Continua Begnoooo!!!👊💞🌸

Rispondi a Mafalda Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *