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Renato, l’uomo che fa suonare gli alberi.

lunedì 12 marzo 2018

Non so se vi è mai capitato, ma io quando cammino in un bosco da sola, lontano  dai rumori dell’ umanità , se alzo lo sguardo inspirando  l’umido dei muschi e il fresco dei mirtilli,  mi lascio avvolgere dalla prospettiva verticale degli abeti, dei larici, dei pini, come se il loro toccare il cielo elevasse anche i miei pensieri e i miei sensi. C’è un attimo sospeso, come quando a teatro il direttore d’orchestra cheta la disarmonia degli strumenti e tiene tutti, suonatori e platea, qualche secondo sospesi, in attesa del gesto aggraziato e deciso che infrange il silenzio, prima che diventi troppo pesante.

Così nel bosco.
I pochi attimi d’afonia servono per sintonizzarsi su altre frequenze: quelle della natura.
Se sono in un bosco io sento i bassi continui dei muschi ai miei piedi, le percussioni del ruscello, i fiati del vento… e i legni dei larici, degli abeti, dei pini.
Lo sento nell’ anima.
Nel profondo.
Nel cuore, nella pancia, nei pensieri.
Ognuno può sentire questa Musica, come se la Natura suonasse la sua melodia  per ognuno di noi.
Ho incontrato Elisa Scrollavezza pochi giorni fa e nel suo studio accogliente scaldato dalle prime luci di Primavera dove le viole e i violini immobili e impettiti assistevano alla nostra conversazione. Mentre lei mi raccontava con orgoglio e emozione la lunga e operosa vita di suo padre dedicata al lavoro e all’ insegnamento, sembrava quasi che annuissero, fieri di essere passati dalle mani di Elisa e di suo papà Renato.
Dalle sue parole ho captato la dedizione umile e tenace con la quale hanno voluto insegnare e tramandare questa arte.
Sì, arte. Essere un liutaio non è artigianato , è arte.
Perché ci vuole tecnica e molto anni di studio e lavoro.
 E perché ogni strumento è un pezzo unico. Come un figlio.
Con le sue caratteristiche , la sua personalità, la sua storia, il suo destino, la sua vita.
E sopratutto la sua anima: quella che determina il timbro, il suono, il carattere.
La stessa partitura suonata da due violini diversi non è più la stessa musica. In realtà il liutaio preparando il fondo, scolpendo il riccio, sistemando il ponticello, tirando le corde, modellando le fasce, componendo lo strumento passo passo, con calma e competenza, permette all’ albero che ha fornito il legno di poter finalmente cantare e suonare nell’ aria, non solo per me nel silenzio del bosco.
Renato,Elisa e tutti i bravi liutai del mondo fanno suonare le foreste.
Ascolto la storia di questo laboratorio, le vicissitudini, le ferite e le soddisfazioni che hanno costellato la sua vita, quasi mi sembra che il percorso fatto abbia le forme e le volute di questo strumento che mantiene la sua forma barocca.
Ascolto il rammarico per un’ Italia che apprezza poco questo mondo e sento la consolazione di sapersi invece molto apprezzati all’ estero come paese privilegiato in questa produzione.
Capisco che non mi basta quest’ora per capire tutto quello che occorre sapere per creare uno strumento cosi vivace, comincio invece a capire che, finalmente a riposo , i veri capolavori di Renato Scrollavezza sono due: gli strumenti che abbelliscono il mondo nelle mani di abili musicisti e i suoi studenti che hanno voluto rilevare e portare avanti la sua scuola, insegnando l’arte del liutaio e la libertà di utilizzarla. Ogni liutaio è il padre dei suoi legni, figli nati da passione e dedizione. Tra i suoi studenti spicca senz’ altro Elisa, che porta avanti questa bellissima colonna sonora arricchendola di studi e pubblicazioni a riguardo, cercando con mezzi moderni di contagiare altre persone e permettere ad altri strumenti ad arco di nascere e suonare.
Ecco che adesso ascoltando  la melodia che si eleva da uno di questi capolavori sono certa che sentirete il fresco del muschio , lo scalpello del liutaio, lo studio del compositore, le mani del musicista…e la musica non sarà solo un susseguirsi di note ma immagini ed emozioni da respirare col cuore.
Cercate un liutaio, fa bene all’ anima. Sua e vostra.
                                                                                                                                                                
                                             Come sempre lascio un indizio, una porta socchiusa da aprire per conoscere e ascoltare di più su questo artista davvero speciale e i suoi figli e figlie: www.scrollavezza-zanre.com.

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