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Om

martedì 1 dicembre 2020

“…termine sanscrito…col significato di solenne affermazione…”
“E’ un simbolo profondo poiché rappresenta l’essenza dell’universo… il suono della vibrazione primordiale che ha creato l’universo stesso”
Cercando, molte altre cose arricchiranno di senso questo antico segno induista.

Domenica sera, un dopo cena nordico verso le 20,30. La lampada lascia nell’oscurità  gran parte della stanza così che le parole al telefono con Paola restino qui al caldo sotto la luce ma lascino sfumature da sogno dove la penombra si fonde col cielo stellato oltre la finestra.
Sono chiacchiere a ruota libera che cercano di evitare le solite parole ripetute milioni di volte : virus, paura, insicurezza, salute…
Sono chiacchiere che usano invece termini e concetti come : coraggio, riflessione, sobrietà, fiducia, semplicità.
Paola e Daniel, oltre al loro lavoro di architetti, stanno coccolando “Mind the dress” un concept di abbigliamento particolare che per ora ha sugli stand abiti e magliette di canapa biologica, filata e cucita in Italia da mani sapienti. Chi possiede uno di questi capi partecipa a tutto un discorso a monte di qualità, di prodotto, di vita, di lavoro che non può che influenzare positivamente chi lo indossa. Loro ci hanno messo l’ idea, la ricerca, la realizzazione , io che mi vesto di questa canapa contribuisco a questa catena e le do un futuro. Anzi, ne faccio parte.
Le chiedo se hanno progetti nuovi, come stanno reagendo a questo periodo e mi sorprende la risposta: stiamo stabilizzando, stiamo dando solidità al progetto. Certo abbiamo incrementato l’on line, le novità arriveranno, ma in primavera, più avanti. Con calma.
Tutti noi siamo costretti a ridurre i nostri confini e stiamo forse recuperando il valore e la bellezza di ciò e di chi abbiamo qui vicino a noi, stiamo riscoprendo la capacità di apprezzare il sufficiente dimenticando l’ubriacatura delle continue novità, di stimoli che non fanno in tempo a essere lanciati che sono già superati. Così “Mind the dress”, lontano dall’idea di fermare tutto, sta dando valore al momento presente apprezzando quello che ci offre: fermarsi e assaporare il qui e ora. Rallentare, spegnere i riflettori, abbassare il tono ci permette di riscoprire piccole cose come il piacere di un tessuto che accarezza. Ci insegna l’arte dell’ascolto che arricchisce il cuore e crea ponti e legami sinceri. Ci ricorda lo stupore di un cielo notturno e dei suoni della sera. E quell’ Om stampato sul polsino riecheggia sereno nella mente, mi fa sentire parte di questo universo che continua a crearsi e ricrearsi con inesorabile calma e “solenne affermazione”. Quell’Om, che come un mantra continua a suonare, mi aiuta a star bene a sentirmi parte di un tutto senza che paure e mascherine ci facciano sentire soli e isolati.
La voce di Paola, tranquilla e allegra come un ruscello di campagna su cui cresce rigogliosa la canapa, mi saluta lasciando una scia di fiducia consapevole e di seria determinazione a vedere, anche adesso, tutto il bene e il bello che ci possono aiutare a dare un senso a questi tempi difficili. Non ne abbiamo forse tutti bisogno?
In fondo per ritrovare ognuno il proprio Om interiore può bastare una maglietta…

 

https://www.mindthedress.com/it/ questi sono loro: Paola, Daniel e le loro creazioni

https://www.merakiblog.net/luoghi/paola-e-daniel-habitus-vivendi : questo è il racconto completo sul blog

oppure Homo Faber a pagina 40.

 

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