Incontri | Luoghi

Assenza e presenza.

martedì 16 gennaio 2018

Credo proprio che sarà un post insolito.

La mia artigiana di turno è stata molto impegnata e non abbiamo trovato un momento in cui incontrarci. Io nel frattempo ho goduto un bellissimo regalo di compleanno riscuotendo un rapido weekend ad Atene con sorella, nipote e Mignon.
 Assenza di artigiana e presenza di viaggio.
Io che vivrei con lo zaino sempre pronto, scarpe comode, un taccuino e una macchina fotografica devo ammettere una discreta paura per l’aereo, preferisco i piedi ma, ahimè,  Atene a piedi sarebbe un’impresa più ardua di quella di Fidippide e così mi sono fatta coraggio e ho deciso di non temere e provare a godermi il volo.
Assenza di paura e presenza di ottimismo.
Osservo le procedure di imbarco e queste persone , impersonali nelle loro monotone divise, che lavorano salendo e scendendo scalette. Toccando suoli e galleggiando sulle nuvole. Servendo bibite o leggendo in un microfono soffocato avvisi in un inglese affrettato. Spostandosi senza viaggiare. Ripetendo gli stessi cortesi gesti per tranquillizzare quelli come me che andrà tutto bene, ma poi mi chiedo come reagirei davvero tra una mascherina che mi sbuca sopra la testa e un giubbotto da gonfiare solo quando si è fuori , magari in mare aperto… no, no dai! Non ci voglio pensare… come dice Mignon, prendendomi in giro per sdrammatizzare  “Andrà tutto bene” . OK. Mi fido. Ci voglio credere.
Assenza di scaramanzia e presenza di sorrisi.
Arriviamo a terra rullando come sul velluto e la prima cosa che vedo è l’Ikea. No comment . La Svezia in Grecia è quasi un ossimoro. E portare un po’ di Grecia in Svezia no??
Assenza di metropolitana (sciopero) ma presenza di bus (piu economico).
Un’ora di viaggio tra i trolley dei turisti come noi e le borsette in finta pelle di signore stanche  che tornano a casa dopo il turno di lavoro. Osservo dai finestrini infiniti filari di ulivi e terra rossa alternarsi ad  abeti (piantati dall’Ikea?) ed eucalipti. La campagna scorre veloce e lascia il posto alla periferia che, come tante periferie nel mondo non ha grande personalità ma appare sicuramente molto vissuta.
Assenza di attrattiva  ma presenza di vita.
Veniamo al dunque, Atene. Avendo camminato per le sole vie del centro e senza un vero greco che ce la raccontasse le mie sono solo le prime impressioni raccolte  in 48 ore di permanenza passeggiando con Mignon sotto braccio. Cercando di essere breve e concisa direi tanti giovani, i soliti negozi delle grandi catene internazionali, tanti e ben curati ristorantini dove si mangia benissimo serviti sempre col sorriso, alberi di arance carichi di frutti davanti alle vetrine… e poi quella luce speciale che hanno le città del sud vicino al mare, luce che illumina anche se il cielo è coperto, nitida e allegra anche quando apri l’ombrello… sarà che in Padania è molto diverso… ma lì è davvero bellissimo!
Assenza di nebbia presenza di sole.
E poi c’ è l’Acropoli.
Ci si arriva per piccole e tortuose viuzze che si inerpicano su questa collina al centro della città. Non c’è bisogno di indicazioni: la vedi sempre.  Col naso all’insù per non perdere la direzione ci si accorge che i veri custodi sono i gatti, pasciuti e tranquilli, che sonnecchiano sulle rovine, entrano ed escono garbati e indisturbati dai templi o dai Fori preclusi a noi umani.
Il Partenone e il tempio di Atena appaiono in verità all’improvviso. Li vedi sempre da lontano ma quando oltrepassi le colonne e ti si apre la spianata il respiro resta sospeso. Non importa se ci sono le impalcature,  la bellezza e l’imponenza , la grazia e la maestosià ti avvolgono come una musica immortale. Anzi, eterna. Ci giri intorno, osservi, contempli, scoprendo sempre nuovi particolari, senza quasi rendersi  bene conto delle proporzioni , ci passeggi vicino e ti senti protetto. L’atmosfera è austera ma accogliente, persino la gita scolastica che scorrazza agitata facendosi selfie abbassa il tono di voce.
Non viene tanta voglia di parlare, non si sa cosa dire, non c’è niente da dire, si può solo ascoltare,  perché osservare è quasi ascoltare… ascoltare la storia, il tempo, l’Umanità . Se penso al liceo, ai nomi studiati, alle versioni tradotte , sembravano favole, mondi lontani , quasi irreali , eventi e battaglie di carta stampata , tragedie e commedie frutto della fantasia quasi come l’Olimpo. E invece no. Erano menti geniali di uomini veri. Hanno camminato qui, su questi sassi consumati  dai loro sandali e dalle mie scarpette sformate. Hanno osservato le persone che oggi come allora lavoravano e combattevano, amavano e uccidevano, ridevano e piangevano e le hanno sapute raccontare e rappresentare in opere senza tempo. Qui hanno inventato la politica mentre Zeus e tutta la sua compagine sovrastavano e impregnavano la vita di questa cittadina che  ha influenzato e arricchito l’Umanità rendendola consapevole di se stessa, spiegando pregi e difetti , eroismi e bassezze che da sempre convivono e ci accompagnano nella vita terrena. Se da lassù guardo l’Atene moderna vedo una sterminata distesa di case, antenne, parabole, camini e condizionatori, traffico di auto e di persone , vedo il nostro quotidiano affannarsi concentrati sui nostri passi svelti e la testa spesso china. E allora ringrazio posti come questi che ci ricordano di alzare lo sguardo, di fare silenzio, di osservare e ammirare, di camminare piano e godersi lo stupore, di respirare un’atmosfera senza tempo e sentirsi parte dell’eternità.

Assenza di niente, presenza di tutti.

 

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