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Eileen, un filos e le sue trame.

lunedì 23 aprile 2018
Mai come in questo caso la metafora della vita come un grande e infinito arazzo è azzeccata.
Ognuno di noi infatti tesse il proprio vissuto sull’ ordito della propria personalità coi fili che sceglie di usare di giorno  in giorno: fili colorati, luccicanti, resistenti, sfilacciati…
Ognuno di noi poi col proprio pezzetto di tessuto contribuisce alla creazione magica e meravigliosa dell’arazzo del tempo…i giorni si intrecciano , gli eventi ci annodano, i dispiaceri ci strappano ma c’è sempre un’altro filo da qualche altro arazzo là fuori che saprà ricucire e rammendare le nostre falle…
Ogni tanto poi ci fermiamo e guardiamo da lontano il disegno che sta crescendo e ci rendiamo conto che magari non è quello che avevamo pensato ma che comunque ha un senso, che tende a un progetto che possiamo immaginare ma non prevedere , che tessiamo noi ma che sicuro ci sorprenderà.
Ecco la storia di Eileen è un arazzo tipo questo.
Il suo filo nasce in Argentina, ma le sue fibre hanno i colori di tutto il mondo , e comincia a intrecciare le sue trame aiutando da bambina  la nonna sarta, quando là fuori la musica era il tango e si cantava in spagnolo. Poi  a 15 anni il grande salto che la portò qui, da Buenos Aires con tutta la famiglia in un paese di provincia. La creatività,  sua e di famiglia, e la innata sensibilità l’aiuteranno a superare questo momento certamente difficile. Si diploma infermiera perché curare è il suo mantra. Ma l’ospedale è troppo stretto e non c’è spazio per tutto il suo cuore, senza contare che la famiglia con tre bambine aveva bisogno di una mamma presente. Così si dedica a loro, e grazie all’amore che unisce lei e suo marito Felice (nome quanto mai adatto)  abbandona il lavoro ma con le mani sempre attive e l’entusiasmo contagioso. Come sempre , chi cerca incontra. E qui l’incontro decisivo, il nodo tra due persone speciali, si forma tra lei e una psichiatra che capiscono quanto faccia bene poter esprimere la propria creatività sopratutto in quei momenti della vita in cui tutti i fili sembrano finire o spezzarsi…un cui non vedi più il disegno… in cui il lavoro sembra inutile o, peggio, da buttare…Ci sono orditi robusti, ci sono orditi delicati. Gli uni senza gli altri. Senza i robusti i delicati possono perdersi. Senza i delicati non avremmo le sete e i fili d’oro. Nasce così un laboratorio particolare : “Filos” dove Eileen può intrecciare la sua espressività colorata, pratica , “caliente” col desiderio, per esempio, di Caterina di sorridere ogni mattina andando nel suo laboratorio ed essere lì serena con sé stessa, cucendo e creando con straordinaria personalità i suoi oggetti. Eileen ci mette l’ascolto, la calma, la tecnica, l’esperienza e sopratutto la capacità di sentire l’animo che ha davanti. Chi lavora con lei ritrova sé stesso, il suo tempo, i suoi fili continuando a cucire e tessere il proprio destino meraviglioso e unico. I prodotti finiti sono unici e speciali, assolutamente validi tanto che  mentre ceravo di capire la Bellezza di questo posto ho trovato il modo di provare ( e acquistare…) . Quando sono uscita avevo in borsa  una loro camicia , si chiama “modello 1” : ha le maniche il collo e tutto il resto, ma tutto rigorosamente asimmetrico, apparentemente sbagliato …invece quando la metti le asimmetrie diventano morbide curve avvolgenti, calza a pennello e mi fa sorridere. Sono le situazioni insolite le più belle, quelle che ci scuotono e ci interrogano…e solo entrandoci le possiamo apprezzare godendone la peculiare Bellezza.
Ma, niente , nemmeno la mia camicia 1 è Bella e Vera come il sorriso di Caterina con la sua borsa appena finita…come il sorriso di Eileen mentre insegna…come il tempo condiviso e fecondo di cura amore e fantasia…adesso anche il mio arazzo ha un filo robusto e un filo dorato nella sua trama…non sono più uguale a prima , e devo solo ringraziare  l’Argentina ,una nonna, una famiglia che non conosco,  un trasloco, un’ ex infermiera…
Ci sono altre due, anzi tre, piccole cose che vorrei precisare.
Piccole ma sostanziali. Ci tengo a spiegarle…perché le parole sono importanti, danno consistenza alle idee, e i nomi danno identità e significato, non sono casuali…almeno non “Filos” .
“Filos” richiama quello strumento sottile e resistente ,  che collaborando con le mani e i cuori delle persone sa fare grandi e colorate e originali cose; e la  “s” finale richiama la terra d’origine di Eileen, addolcendo con  sinuosa continuità il nome.
“ Filos” in greco significa “amico”, e qui quello che trovi e tesse le giornate è proprio l’ amicizia: ascolto, amore, cura, passione, sorrisi, dedizione,difficoltà, soddisfazione, condivisione…
“ Filos” rimanda anche alla consuetudine delle nostre nonne di trovarsi la sera, in casa o sulla strada, a “fare il filo” e cioè a cucire insieme,abiti o biancheria,rammendando  la vita. Condividere gioie e fatiche quotidiane infilando l’ago e chiacchierando a cuore aperto era una terapia di gruppo che compattava bene le trame del tessuto sul telaio della giornata.
Capite bene che con questo ordito  “Filos” ha una consistenza morbida e , direi, resiliente.
E capite bene che gli appuntamenti settimanali in laboratorio  o in clinica psichiatrica  , sono riferimenti fondamentali , preziosi, sostanziali.
In questo mondo del fare spesso ci scordiamo l’essere .
“Filos” prende i due concetti e ne fa Vita tessuta. Vita vissuta.
P.S. “Filos” non è solo. L’associazione Ricredo (altro bel nome) accorpa tre laboratori creativi e terapeutici con gli stessi scopi e finalità . E non è detto che non vi racconti anche quelli. Si trovano qui  a Parma o in provincia,  ma sono certa che realtà come questa sono presenti ovunque…aguzzate la vista…questo è il Bene che mantiene sano il Mondo.

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