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Zeronove

giovedì 22 settembre 2016

 

Settembre. Tutto torna quotidiano.
Quasi tutto.
Ho deciso ,per esempio , che prediligerò fare la spesa nei piccoli negozi superstiti per poter parlare con le persone e fidarmi dei loro consigli. Per sostenere quei pochi ormai negozianti che conoscono cosa vendono e ti regalano un sorriso.
So cosa vuol dire aprire la serranda tutti i giorni e guardare soddisfatti la merce scelta da vendere e sperare che sia apprezzata prima ancora che venduta.
So cosa vuol dire mettere a posto con la serranda chiusa per preparare al meglio il locale, ben pulito e ordinato e magari rinnovato.
So cosa vuol dire consigliare e curare i clienti perché siano soddisfatti dei loro acquisti senza insistere per  non perdere la loro fiducia.
So cosa vuol dire e spero di trovare altri negozianti così .

Ho capito che devo assaporare ogni istante e non perdere occasioni perché è l’unico modo per non avere rimpianti. Così siamo andati a trovare Senior delocalizzato a Milano per un paio d’ anni e mi sono goduta ogni passo in questa bellissima città . Milano è una vera “sciura” , una signora magari un po’ sulle sue all’ inizio ma invece generosa e ospitale, dinamica e intraprendente…basta essere curiosi e cercare anche nelle strade meno conosciute, sbirciare dentro i bellissimi portoni di palazzi dall’aspetto serio o anonimo, e divertirsi ad osservare i turisti col naso per aria  che fotografano tutto senza vedere niente , e magari sotto i loro piedi ci sono cose belle come sopra le loro teste!

Milano è arte antica e creatività …bisogna solo resistere alla tentazione di andare di fretta come sembra facciano tutti…bisognerebbe viverla come un Enghlishman in Milan.

E bravo Senior! Credo che mi armerò presto di anticalcare per avere la scusa di venire a trovarti e pulire la doccia..ma non garantisco che lo userò…sai, prima avrò da fare e scuriosare in giro…poi ci mangeremo un panino al parco…e poi avrò il treno…Sorry: pulirò la doccia un altra volta! Ma l’ anticalcare te lo regalo!

Adesso voglio riempirmi gli occhi e il cuore dell’ultimo sole caldo dell’anno..il sole d’inverno è il sole che fa brillare la neve ma non la scioglie, è il sole che squarcia le nuvole grigie del mattino ma difficilmente colora le nuvole della sera, è il sole che illumina il viso ma che non ci toglie il berretto, è il sole che rischiara per poche ore il lungo buio delle giornate…e allora me lo prendo tutto e ne faccio scorta e cerco di trattenerlo in qualche piccola istantanea.

Viene sempre a fine estate il momento che si desidera l’inverno, francamente per me non è ancora arrivato, c è tempo: godiamoci il tramonto.
Poi c è Roma, una rimpatriata tra parenti ma soprattutto una città magica. Ma come, direte, hai appena decantato Milano! Vero, ma il fascino di Roma è diverso. Descriverlo? non ci provo nemmeno. Roma va respirata , vissuta , amata così com’è nelle sue meravigliose contraddizioni , nel suo fascino e nella sua debolezza, nella sua ricchezza e nelle sue povertà , nella sua arte che emerge ad ogni passo e nel suo faticoso cammino verso il futuro, a volte trattenuto dal peso della storia e delle infinite chiese che la abitano. Roma è una nobile signora fiera e forse un po’ stanca , ma per nulla passiva.

Roma è una focaccia farcita con un bicchiere d’acqua fresca e un ottimo caffè ,a fine settembre ,con tua sorella ,in un baretto accogliente con le porte aperte perché fuori fa ancora caldo e noi, padane, abbiamo già la canottiera.
Roma custodisce generosa musei e capolavori d’arte di tutti i tempi, scorci che sono opere d’arte senza tempo..
Roma la calpesti e lei si lascia ammorbidire dai passi e dalle scritte sui muri.
Roma la saluti dal finestrino e pensi già a quando ci potrai tornare..
Pensi che tornare a casa sarà tornare al solito trantran e invece ad aspettarti ci sono due giovani allegre ragazze del nord Europa e scopri che aver aperto le porte e il cuore di casa per accogliere volti nuovi che parlavano lingue incomprensibili ha allargato la famiglia e l’ha resa più ricca di sorrisi e storie, di ricordi e gratitudine, così adesso devo fare due letti in più e buttare più pasta nella pentola, ma è tutta vita e ne vale la pena!!

Per farle felici spatzle verdi! Il procedimento è semplicissimo , l unica difficoltà è possedere la macchinetta per farli , ma ormai si trova in tutti i negozi di casalinghi..al supermercato..e al mercato!
Io li faccio così: in un frullatore metto 150 gr di spinaci freschi (lavati) con 150 gr di farina deve venire una farina verde e umida. Poi aggiungo 2 uova intere, sale e frullo ancora per ottenere una pastella collosa (si, tipo vinavil..ma più buona!) verde. Questo basta per 3/4 persone .( Da noi anche 2. Piatto unico , verdurine e magari un dolcettino.. ) Mettete sul fuoco abbondante acqua salata e intanto in una padella cipolla bianca fine e pancetta e/o speck a soffriggere piano con un pochino di olio. Spegnete sotto la padella e ,appena bolle l’acqua ,mettete la macchinetta sulla pentola, riempite il cursore di pastella e andando avanti e indietro formate nell’acqua gli gnocchetti. Con una schiumarola ogni tanto mescolate e dopo 5 minuti li scolate direttamente nella padella . A fuoco tranquillo li fate insaporire e, fregandovene del colesterolo e della dieta ,aggiungete un pochino di panna..ma si dai! Parmigiano anche no, ma non fa male. Da noi non bastano mai. Sono piaciuti a brasiliani, honkonghini, belgi, faroeresi,cileni, tailandesi, danesi, americani.. Mahlzeit!

P.S. se volete li potete fare anche bianchi, allora basta frullare farina uova sale e un pochino d’acqua per avere la consistenza vinavillosa, poi li condite con un buon sugo rosso e basilico. Mentre scrivo penso che li farò anche con farina di castagne..o di semola..e sugo ai funghi..no?!

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